martedì 7 ottobre 2008

La Cina che non si vede. Mostra Fotografica

Molti ne hanno timore, altri ne subiscono la colonizzazione o ne sfruttano le neoglobalizzazione.
Fatto sta che ormai la Cina è entrata prepotentemente nella vita di noi occidentali e non solo per le sue capacità commerciali e imprenditoriali.
La Cina che conosciamo è quella del latte alla melanina, delle olimpiadi più sfarzose della storia, quella dei prodotti a basso costo che invadono i mercati, quella della manodopera pagata niente o quella degli immigrati che vivono in 20 nello stesso appartamento, quella dei diritti umani negati e militare nel Tibet.
Ci dimentichiamo spesso però che la Cina è fatta di uomini (ed anche tanti!), di persone che vivono nonostante tutto, di luoghi meravigliosi ed eterogenei, di cultura millenaria.

Un occasione per rendersene conto sarà la mostra fotografica personale che si apre venerdì 17 ottobre a Roma (inaugurazione ore 19).
Valentina Chiodi, architetto per professione e reporter per vocazione, ci racconterà tramite gli scatti della sua reflex il suo viaggio in Cina.
La mostra di terrà negli spazi del San Lorenzo Cafè, a via dei Sabelli 46 a Roma, nel quartiere S. Lorenzo, con ingresso gratuito.

Le parole dell'artista:
“Sempre più spesso si parla della Cina e della sua infinita popolazione che si sta spargendo a macchia d'olio nelle nostre città,eserciti guidati, plasmati, senza scrupolil'immagine di un paese dipinto quotidianamente dai mass media, che hanno il potere di trasformare a loro piacimento ogni cosa….. ma dov'è l'uomo? Il mio viaggio in Cina è stata una riscoperta… ciò che conta è la dimensione umana nella sua quotidianità, nel rapporto con gli altri individui e nella sua intima libertà, quella che ti permette di spaziare con la mente , di viaggiare e di entrare a far parte del tutto,un percorso che va dalle dense città estremamente popolate,agli spazi sconfinati delle campagne,attimi diversi ma che racchiudono un comune senso del vivere,lo spazio interno si apre all'esterno, ti invita ad entrare per poter vedere e capire,e ti senti come avvolto da un velo,e in questo preciso istante l'esterno diventa nuovamente interno e riappropriandosi del suo senso ritrova l'equilibrio.”



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